Tour de France 2024, Jonas Vingegaard torna a sorridere: “Mi sono sentito molto meglio rispetto a ieri, domani nella crono voglio difendere il secondo posto”
Jonas Vingegaard sembra molto più sereno al termine della penultima tappa del Tour de France 2024. Lo scalatore danese, dopo la pessima giornata di ieri, è sembrato avere una buona gamba in salita e, nonostante in volata ha dovuto inchinarsi ancora una volta alla maglia gialla Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), è riuscito a staccare di oltre un minuto il terzo della classifica generale Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep). Parlando ai nostri microfoni nel dopo tappa il capitano della Visma | Lease a Bike si dice contento della sua prestazione ma non ancora del tutto tranquillo per quanto riguarda il suo secondo posto in classifica generale.
“È stata una giornata veramente dura e calda ma mi sono sentito molto meglio oggi rispetto a ieri, quando ho avuto una delle peggiori giornate in bici di sempre e nel finale ero completamente vuoto – ha confidato ai nostri microfoni dopo il traguardo di Col de la Couillole – Oggi è andata molto meglio, mi sono sentito super bene quando Remco [Evenepoel – ndr] ha attaccato la prima volta e avevo pensato che se lo avesse fatto di nuovo lo avrei contrattaccato, ed è ciò che ho fatto. Poi ho spinto più per riuscire a distanziarlo che per andare a vincere la tappa”.
Ora, quando manca solo la tostissima crono finale, il vantaggio dello sloveno su Remco Evenepoel è di 2 minuti e 50 secondi. Un distacco ampio ma che lascia ancora qualche piccola preoccupazione al vincitore degli ultimi due Tour de France. “Lui è il miglior cronoman al mondo, non puoi mai sapere. Tre minuti possono sembrare tanti, ma lo scorso anno gli ho vinto di 1 minuto e 40, quindi è molto facile perdere parecchio tempo su un percorso del genere. Sono felice di aver guadagnato un altro minuto oggi, manca solo un giorno e farò tutto il possibile per tenere questo secondo posto”.
Vingegaard, da vero signore, ha voluto anche smorzare la possibile polemica di un Pogacar remissivo nel dargli i cambi quando il danese ha deciso di attaccare. Un segnale che questa accesa e affascinante rivalità è davvero sana e connotata da molta sportività. “Ognuno ha le sue tattiche, non voglio giudicare nessuno per le sue tattiche – ha commentato il danese – Sì, lui è stato più a ruota e io penso che avrei fatto lo stesso nella sua situazione. Non aveva bisogno di tirare, aveva già 5 minuti di vantaggio su di me. Sono felice per come ho corso oggi e di essermi ripreso dalla pessima giornata di ieri”.
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